martedì 27 aprile 2010

Qualcosa non va

Qualcosa non va. Qualcosa non va in questo nostro paese, se, come accaduto oggi, all'arresto di un pluriricercato capo della 'ndragheta, fuori dalla questura si raduna una folla urlante ed acclamante. E non è che acclamano le forze di polizia, no, a venire acclamato è Giovanni Tegano, da diciassette anni ricercato e sulla cui testa pende già una condanna all'ergastolo e infinite altre accuse di reato. «Giovanni uomo di pace», è il grido indirizzato, verso l'ormai ex latitante, dalla folla variegata assiepata fuori dalla questura di Reggio calabria. C'è qualcosa che non va dicevo, vero è che tutte queste persone possono essere appartenenti in qualche modo alla famiglia, ma il fatto denota e lascia comunque un brutto senso di vuoto. Come mai un personaggio che ha vissuto tutta la sua vita palesemente al di fuori dalla giustizia viene acclamato? Come mai i giudici, le forze di polizia, lo Stato quindi, nei suoi poteri più a contatto con la gente viene visto come più lontano di un boss fuorilegge? Su questo sarebbe opportuno che la nostra classe politica in generale riflettesse bene e su questo sarebbe l'ora di cominciare a dare risposte serie attraverso dei risultati concreti. Lo Stato, invece, viene vissuto come un peso piuttosto che come un senso di appartenenza, probabilmente lo Stato non riesce a dare quelle risposte che invece un capo clan riesce a dare ed io penso che se questo è vero, sia vero anche e soprattutto perchè esistono tanti funzionari che non ne hanno le capacità, che magari sono arrivati a coprire un posto attraverso conoscenze ed aiutini vari. Lo Stato deve invece tornare ad essere vicino alle persone, deve tornare ad essere giusto, attraverso meno cerimonie, autocelebrazioni e parole vuote. La gente si aspetta più fatti concreti. Se tutto questo non verrà messo in atto anche le grandi celebrazioni che si preparano per i 150 anni dell'unità d'Italia previsti per il prossimo anno non hanno molto senso. Per festeggiare dobbiamo avere qualcosa da celebrare e fino a quando vedremo scene come quelle di oggi non penso che ci sia niente da celebrare.

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