lunedì 20 luglio 2009

Obolo allo Stato

Obolo allo Stato Siamo in periodo di dichiarazione dei redditi e conseguente pagamento di obolo allo stato. Come ogni anno in questi giorni si fa più rovente il dibattito su chi dichiara cosa ed ogni interlocutore esprime il proprio pensiero usando a suffragio delle proprie argomentazioni questo o quell'argomento magari ripreso da giornali od altri media dove esperti, politici ed imbonitori vari dicono la loro. Certo fa sensazione sentire che un ristoratore dichiara meno di un semplice impiegato senza ne arte ne parte, dicasi altrettanto per un povero gioielliere od altrettanti poveri liberi professionisti. Come molti argomenti così delicati però, la mia esperienza mi dice che anche questo andrebbe affrontato molto più in profondità e con maggiore cognizione di causa. Non voglio certo passare da ingenuo pensando che molte dichiarazioni dei redditi non siano, eufemicamente parlando, un po' aggiustate! Ma come sempre, quando si generalizza, si rischia poi di incappare in macroscopici errori, se inconsapevoli, ed in vere e proprie truffe mediatiche se consapevoli di sfruttare argomentazioni reali ma trattate parzialmente ed usate al solo scopo di dare forza ai propri ragionamenti. Per avvalorare il discorso appena esposto, possiamo prendere ad esempio il comune uomo della strada, il quale tende ad accomunare qualsiasi libero professionista etichettandolo come evasore, ignorando che in quella categoria rientra certo il brillante avvocato per cui devi prendere appuntamento con mesi di anticipo, ma anche il fresco iscritto all'ordine o colui che molto brillante non è, che, se non suffragato da una famiglia alle spalle, nei primi anni di esercizio non riuscirebbe nemmeno a pagare l'affitto; ma che magari spera in un futuro radioso. Questo è il tragico errore di quando si da troppa importanza alle medie... Altro e ben più grave discorso riguarda chi invece queste considerazioni le ha ben presenti ed anzi le sfrutta sapientemente incanalandole in argomentazioni funzionali al proprio scopo. Mi viene troppo facile in questo caso fare riferimento a politici a vario titolo, a consulenti quasi sempre di parte ed a tutti quei personaggi viscidi che non si fanno scrupolo nello sfruttare quel comune uomo della strada di cui parlavamo sopra e che troppo spesso non si chiede perché questi parlino in un determinato modo e, molto banalmente, cosa gliene venga in tasca. Costoro sanno benissimo che esistono artigiani o ristoratori o geometri od appartenenti ad ogni categoria delle cosiddette partite iva che spesso hanno scelto questa strada perché non riuscivano a trovare un lavoro dipendente o pubblico. Magari non hanno avuto i cosiddetti santi in paradiso che gli fornissero l'agognata spintarella. Però non si sognano di metterlo in risalto questo, e di specificare che si, certo, ci sono idraulici che non sanno nemmeno cosa sia una fattura ma ce ne sono anche molti che, grazie magari agli studi di settore, dichiarano anche più di quello che hanno incassato. Forse perché comunque non vogliono avere problemi con una eventuale visita del fisco se non risultassero congrui, certo costoro dicono che se tanto non hanno niente da temere uno non deve aver paura della finanza... E qui dimostrano quanto sono viscidi, sapendo bene che il nostro sistema fiscale, essendo stato fatto sempre a pezzi e bocconi, aggiungendo norme anno dopo anno e non avendo, come troppe cose della vita pubblica purtroppo, un ben delineato percorso obbiettivo-pianificazione-svolgimento-risultato, ma soltanto il semplice scopo di fare cassa. Tornerò periodicamente su questo tema ma intanto è bene diffidare sempre di questi personaggi che hanno tutte le risposte...

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