venerdì 18 marzo 2011

Unità d'Italia

Unità d'Italia Ieri 17 marzo 2011 si è celebrata l'unità d'Italia. Centocinquanta anni fa, il 17 marzo 1861 con la Legge 4671 del Regno di Sardegna veniva proclamato il Regno d'Italia. Per l'occasione del centocinquantesimo il parlamento italiano ha istituito una festa nazionale ed ieri, a dire il vero in modo un pò forzato, si sono svolti in tutta Italia i festeggiamenti del caso. "Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani" è una frase che spesso sento echeggiare quando si tratta di porre l'accento su qualche "mancanza" del nostro popolo, e ad essere del tutto sinceri le occasioni per sentirla non ce le facciamo mai mancare.
Chissà cosa ne  penserebbe oggi Massimo D'Azeglio.  Certo è che ancora oggi molti sono i dubbi che sorgono quando si parla di unità d'Italia, prima parlavo di forzatura nelle celebrazioni, sono ancora molti gli italiani che non si riconoscono in questa unità e molti sono i motivi per cui questo avviene. La nostra Nazione è un'agglomerato di popoli, l'unità artificiosamente creata nel 1861, al di là di come ce la vogliono prospettare, è stata un'unità imposta dall'alto, non è nata dal popolo a cui, ad onor del vero, non gliene fregava nulla di unirsi uno con l'altro con persone di cui non conosceva e non condivideva nulla, ne cultura ne storia. Negli ultimi anni sta affiorando una sorta  di revisionismo attraverso il quale completare questo percorso d'unione, l'abuso e l'esaltazione dell'inno di Mameli ne sono la più smarcata rappresentazione. Sono molto critico nei confronti di questo modo di "far passare" un senso di appartenenza, è basato su dei simboli di cui l'italiano medio non conosce neppure il significato, o su personaggi a cui la storia fa' dire cose che mai si sarebbero sognati di pensare.  Alcuni anni fa uno sciagurato ministro dell'istruzione di non sò quale Governo aveva tolto l'insegnamento dell'Educazione Civica nella scuola, quella materia cioè che dava un'infarinatura allo studente di quali che fossero i fondamentali della Costituzione, degli organi di Governo, del Parlamento ecc ecc. Ora, non che lo studio della materia portasse a chissà quali risultati, ma almeno dava le basi, fortunatamente nel 2008 ne è stato reintrodotto l'insegnamento. Ennesima dimostrazione di come ogni azione svolta dai nostri politici sia finalizzata a scopi temporanei e mai al compimento di un progetto logico, ben delineato e con un traguardo finale. E questo vale per ogni azione svolta. Tutto serve solo ed esclusivamente per andare oltre, far passare il tempo e far passare l'esigenza del momento. Ieri è stato celebrato il centocinquantesimo dell'istituzione dell'unità d'Italia e ad essere sincero mi sembra che non ci fosse niente da festeggiare!

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